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Vendita online di sacchetti e shopper biodegradabili

lunedì 26 ottobre 2015

Sacchetti biodegradabili, parte la campagna di informazione

Da un Comune del Lazio: "Shopper a norma obbligatori per legge"

"Nei prossimi giorni sarà avviata una campagna di informazione sulle norme che regolano la commercializzazione degli shopper monouso (le proverbiali "buste della spesa"), che per legge devono essere biodegradabili e compostabili".

A dare questa notizia sono stati gli Assessorati alla Sostenibilità Urbana e al Commercio del Comune di Formia, nel Lazio. Sicuramente un'ottima iniziativa per mettere chiarezza e tutelare i consumatori.

Tale provvedimento fa seguito alle continue segnalazioni da parte dei cittadini in merito a violazioni della normativa in vigore che obbliga gli esercizi commerciali a fornire sacchetti biodegradabili e compostabili ai propri clienti, allo scopo di garantire il loro riciclo o comunque uno smaltimento sostenibile sotto il profilo economico ed ambientale.

La legge n. 116 del 2014 che ha convertito il Dl Competitività (n. 91 del 2014) e, nello specifico, l'art. 11, comma 2-bis, ha fatto scattare il regime sanzionatorio, a far data dal 21 agosto 2014.

Gli esercizi commerciali che non commerciano buste per la spesa a norma rischiano multe di importo compreso tra i 2.500 e i 25 mila euro, fino a un massimo di 100 mila euro se la violazione riguarda quantità notevoli di sacchetti oppure un valore della merce superiore al 20% del fatturato del trasgressore.

Quale prodotto si definisce biodegradabile e compostabile?

Un prodotto è ritenuto biodegradabile e compostabile quando risponde, allo stesso tempo, a una serie di qualità:

  • Biodegradabilità (capacità del materiale di essere convertito in anidride carbonica grazie ai microrganismi); 
  • Disintegrabilità (frammentazione e perdita di visibilità nel compost finale); 
  • Assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio;
  • Pressoché totale assenza di metalli pesanti.

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Sacchetti shopper biodegradabili compostabili a norma di legge, Made in Italy, acquistabili in offerta su Signorshop Ecommerce

"La norma è stata introdotta per arrestare il peso ambientale ed economico che le buste non riciclabili hanno sulla vita di ogni comunità - spiegano gli Assessori Claudio Marciano e Francescopaolo D'Elia -. Ricordiamo che gli shopper non a norma possono essere smaltiti solo in discarica o nel termovalorizzatore. La normativa è stringente ma forse c'è stata in questi anni una comunicazione insufficiente. Per questo il Comune intende dare a tutti la possibilità di informarsi sugli obblighi di legge. La campagna partirà nei prossimi giorni. Dotarsi delle buste biodegradabili è semplice e le associazioni di categoria sono senz'altro in grado di guidare i commercianti a un loro corretto utilizzo. Nelle prossime settimane - concludono - distribuendo il nuovo calendario di raccolta della Formia Rifiuti Zero, forniremo anche buste di tela per incentivare la spesa con materiale permanente".

Articolo tratto da: Comune di Formia

martedì 13 ottobre 2015

Il sacchetto biodegradabile compostabile

IL SACCHETTO BIODEGRADABILE COMPOSTABILE

Il sacchetto, o shopper, biodegradabile è un tipo di plastica che deriva da materie prime rinnovabili. Ha un tempo di decomposizione in compostaggio equivalente a pochi mesi a differenza delle materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio che richiedono 100 anni.

Le bioplastiche che sono present attualmente sul mercato sono principalmente composte da: farina o amido di mais, grano o altri cereali.

shopper biodegradabile compostabile


Oltre a essere biodegradabili, possiedono un ulteriore pregio: non rendono sterile il terreno sul quale vengono depositate. La bioplastica, infatti, dopo l’uso, permette di ricavare concime fertilizzante da prodotti realizzati, come biobicchieri, bioposate, biopiatti e impiegarlo quindi per l’agricoltura.

Le bioplastiche sono riciclabili, e garantiscono una drastica riduzione di emissione di CO2. Garantiscono inoltre un ottimo rapporto produttività/prestazioni meccanico-ottiche che sono del tutto paragonabili a quelle ottenibili con materie plastiche tradizionali.

Tutti i prodotti bioplastici sono conformi alla Normativa Europea EN 13432, ovvero il riferimento normativo più attuale per quello che riguarda la biodegradabilità e compostabilità. Di conseguenza, un sacchetto realizzato con materiale bioplastico, dopo il suo utilizzo, e una volta a contatto con il terreno e con i micro batteri, comincerà a decomporsi progressivamente fino ad "autoeliminarsi" del tutto compostandosi in maniera naturale senza il rilascio di sostanze nocive.

I vantaggi di un sacchetto biodegradabile compostabile sono più di uno:

  • biodegradabilità e decomposizione in maniera naturale in un breve lasso di tempo;
  • produzione di concime poichè trattasi di sostanza fertilizzante;
  • igiene dei contenitori alimentari.
In particolare le bevande corrodono col passare del tempo parti della confezione e assorbono sostanze nocive di cui è composto il contenitore. Nel caso di contenitori bio come il sacchetto biodegradabile compostabile, nel peggiore dei casi la bevanda potrebbe assorbire amidi, sostanze che non sono tossiche e che toglierebbero soltanto sapore alla bevanda senza creare però pericoli di intossicazione.

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venerdì 2 ottobre 2015

Shopper di plastica non biodegradabili: sanzioni in vigore

Tratto da: www.confesercenti.it

Da settembre 2014 sono entrate in vigore le sanzioni, molto salate, per la commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n° 192 del 20 agosto u.s.) della legge 11 agosto 2014, n. 116, di conversione del decreto-legge n. 91/2014 (c.d. decreto “competitività”), sono entrate in vigore (dal 21 agosto) le sanzioni per la commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili, anche se ceduti a titolo gratuito. Per “commercializzazione” deve intendersi, infatti, “l’offerta o la messa a disposizione di terzi, contro pagamento o gratuita”.

Quindi va considerato anche l’omaggio del classico sacchetto della spesa. Di conseguenza, la cessione di sacchetti non conformi, anche a titolo gratuito non è consentita ed è soggetta alle sanzioni di legge.

La distribuzione alimentare specializzata, dalle notizie in nostro possesso, è stata molto attenta alle disposizioni in materia, anche sollecitata dalle nostre strutture, dato che dall’entrata in vigore della legge aono stati subito seguiti gli adempimenti e, una volta terminate le scorte, subito utilizzati i sacchetti o shopper biodegradabili, sui quali permangono dubbi sulla loro effettiva funzionalità e sui costi di approvvigionamento che continuano ad essere troppo onerosi  anche in ragione del ristretto numero di produttori.

Secondo alcuni dati disponibili, infatti, grazie alla normativa adottata nel 2011, il nostro Paese è riuscito a raggiungere una riduzione dell’ordine del 50% in tre anni del volume degli shopper in circolazione, passando da circa 180 mila tonnellate nel 2010 a poco più di 90 mila nel 2013 ed ha migliorato qualità e quantità del rifiuto organico, creando un vero e proprio modello di raccolta differenziata.

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